Marta Mancini è nata a Roma nel 1981. Vive e lavora a Roma.
Mancini si è diplomata presso l’Accademia di Belle Arti nel 2006.
Muovendo dalla dimensione estetica e psicologica dei suoi primi paesaggi, il lavoro attuale dell’artista riformula questa dinamica entro la creazione di uno spazio meta-pittorico. La tensione stabilita nelle complesse superfici di Mancini è un modo per invitare a riflettere sulla doppia natura della pittura come illusione e oggetto, riattivando categorie estetiche fondamentali quali la bellezza, il grottesco, il pittoresco, la rappresentazione e il gestuale.
Ha partecipato a residenze e workshop, tra cui: Openwork, SenzaBagno, Pescara, 2019; Simposio di Pittura, Fondazione Lac o Le Mon, Lecce, 2018; Specchio, specchio…, Casa Morante, Castel di Ieri, L’Aquila, 2018.
Mostre personali (selezione): Disegnini al telefono, Il Crepaccio Instagram Show, 2020; La molla, Matèria, Roma, 2018; Abita, galleria SALES, Roma, 2012.
Mostre collettive (selezione): Insieme, Mura Aureliane di San Lorenzo, Roma, 2020; Due quadri e un tavolo, Richter Fine Art, Roma, 2020; Arcoscenico, Numero Cromatico, Roma, 2020; Flash, Metodo, Milano, 2020; View/Openwork, Galleria Monitor, Roma, 2019; Ipercorpo, Oratorio di San Sebastiano, Forlì, 2019; Premio Hdrà, Palazzo Fiano, Roma, 2019; Premio Lissone, MAC, Lissone, 2018; The HP Collection, Operativa Arte Contemporanea, Roma, 2018; Rosina - Spectrum, Limone, Londra, 2018; La vita della mente, Istituto Svizzero, Roma, 2017.