Simone Cametti è nato a Roma nel 1982. Vive e lavora a Roma.
Cametti ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Urbino e successivamente ha completato gli studi di scultura presso la RUFA a Roma dove, dal 2015, insegna Tecniche Performative per le Arti Visive.
La sua opera si compone di gesti esemplari, con i quali crea un’originale riflessione sullo spazio e sul tempo. Il suo agire performativo non si dissolve nell'aleatorietà dell’azione, ma restituisce preziosi reperti, che traducono con forza la sua cristallina personalità. La durata evocata nei suoi lavori si accorda alle parole di Peter Handke composte per il Canto alla durata: «è il mio riscatto, mi lascia andare ed essere».
Nel 2012 è stato artista residente al MAMM - Multimedia Art Museum, Mosca (Russia), e dal 2015 è stato coinvolto in un progetto di rigenerazione al Contemporaneo Dolomiti, nell’ex paese ENI a Borca di Cadore, Belluno.
Mostre personali (selezione): Oh be a fine girl, kiss me, Galleria Ncontemporary, Milano, 2020; 4500 gradi Kelvin, Galleria Francesca Antonini arte contemporanea, Roma, 2020; Media montagna, Galleria Nazionale delle Marche, Palazzo Ducale, Urbino, 2018; Tina, One Space/One Sound 12, Auditorium Parco della Musica, Roma, 2017; Favi di miele, "Percorso della Battaglia", Abbazia di Montecassino, Cassino (FR), 2015; Greenit, Galleria Francesca Antonini arte contemporanea, Roma, 2016; Propoli, Galleria Il Segno, Roma, 2012.
Mostre collettive (selezione): Anthropocene, Galleria Riccardo Crespi, Milano, 2016; Art is Real, Piazza Pasquino, Roma, 2014; Nell'acqua capisco, evento collaterale della 55° Esposizione Internazionale d'Arte Biennale di Venezia, Ateneo Veneto e Procuratie Vecchie, Venezia, 2013; Ostrale 013, International Austellung, Zeitgenössischer Künste, Dresda, 2013; Ente Comunale di Consumo, Complesso Monumentale del Vittoriano, Roma / Galleria Nazionale di Cosenza – Palazzo Arnone, Cosenza, 2011.